... il viandante fannullone ...



Con il viandante fannullone, inizia la mia nuova pagina sul blog, dove racconterò le mie istantanee nel mio camminare per i campi, per le strade sterrate alla ricerca dell’attimo speciale.

“La necessità di camminare, di perdere peso, di ritrovare l’essenza della vita nella mia anima, il piacere di guardare un minuscolo frammento di materia e scoprirne la bellezza” E’ la necessità di essere “leggermente claudicante, nell’anima e nello spirito” per ritrovare il piacere del gusto del sapere, della cultura che lentamente mi stava scomparendo.

L’esigenza di essere eleganti e sobri, nelle ristrettezze di una vita incerta, priva di solidità, ma ricca di fermenti intellettuali e sociali.

La scelta di essere sovrani è necessaria, quanto il portare un panama, bere un rosso di corpo oppure fumare un Havana nel silenzio, nella pace della natura.



Viaggiare in direzione ostinata e contraria
Gli ultimi diventano i primi
Come in una canzone di Fabrizio De Andrè
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità.        
Ricorda Signore questi servi disobbedienti alle leggi del branco non dimenticare il loro volto che dopo tanto sbandare è appena giusto che la fortuna li aiuti.. Nel suo universo rovesciato incontriamo           personaggi con un etica e una morale totalmente rovesciati rispetto al pensiero comune.
In una delle sue primissime canzoni si elogia un fannullone:  
 Senza pretesa di voler strafare io dormo al giorno quattordici ore anche per questo nel mio rione godo la fama di fannullone ma non si sdegni la brava gente se nella vita non riesco a far niente.       
La brava gente non deve sdegnarsi, perché il fannullone è un         essere libero che non riesce a portare le catene di un lavoro e di una vita responsabile:       
Ho anche provato a lavorare senza risparmio mi diedi da fare ma il sol risultato dell’esperimento   fu della fame un tragico aumento, non si risenta la gente per bene se non mi adatto a portar le catene.
E nella morale rovesciata il fannullone risulta migliore della gente “normale”: «Tu reciti una parte fastidiosa alla gente/ facendo della vita una commedia divertente».  
Così come rovesciata è la morale del Giudice che, afflitto dalla sua bassa statura, decide di condannare chiunque gli capiti a tiro:     
E allora la mia statura non dispensò più buonumore a chi alla sbarra in piedi  mi diceva “Vostro Onore”, e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell’ora dell’addio non conoscendo affatto la statura di Dio.        
Il messaggio è molto chiaro: chi giudica è spesso più corrotto di  chi è giudicato. E ognuno è libero di scegliersi la vita che meglio crede.
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