... in attesa del natale ...

 dobbiamo abituarci che hai più importanti bivi della vita non c’è segnaletica
“Non importa quale strada prendiamo e quale ci lasciamo alle spalle, l’unica strada che conta è la consapevolezza con il quale prendiamo le nostre decisioni.
Sbaglia solo chi al bivio, non sapendo quale decisione prendere torna indietro. E’ tutta qui la differenza”.
Anche quest’anno è arrivato il Natale. E’ tempo per qualche bilancio, di un anno passato così, velocemente, un anno normale, di transizione tra speranze e disillusioni. 
... il bollito, il mio vero piacere natalizio ...
L’obiettivo adesso è la vita. E’ vivere. Quali siano le conseguenze, non sono più un problema, ciò che conta è fare quello che serve con gioia e serenità.
Ci sono molte turbolenze intorno a me, me ne faccio carico nella giusta maniera, non è facile. Non c’è mai niente di definito, tutto è aleatorio. Non è propriamente un bene, ogni giorno mi svuoto sempre di più, e non va bene. Speriamo che più di qualche situazione migliori, perché così è dura e difficile.

Ho capito che devo vivere come voglio. Con la consapevolezza dei miei limiti. Ho sbagliato a lasciarmi andare. Adesso devo recuperare. Per farlo devo iniziare un percorso lungo, difficile e faticoso, che non avrà durata, sarà temporale e indefinito.

... il sogno, anche per un solo giorno ...
Un percorso che nasce dall’anima, e dall’amore, dalla convinzione che esiste una bellezza, e che va apprezzata, stimata e valorizzata.
Iniziare dalle piccole cose, pensare, ascoltare, creare, scrivere, leggere, vestire. Sentire l’amore e trasmetterlo. Lavorare per la dignità morale ed economica dell'essere umano.
Agire in modo da considerare l’umanità, sia nella mia persona, sia quella di un’altra, sempre come nobile fine, mai come semplice mezzo. (Come sostiene Kant).
L’importante adesso è parlare delle persone, non del profitto, di spiritualità, piuttosto che di budget.
Sento, che per iniziare questo nuovo percorso, ho bisogno di un nuovo umanesimo, fatto di una dignità  serena, sensibilità, consapevolezza. 
l'ultima fatica letteraria del mio amico Paolo Iannuccelli, un'omaggio alla sua città d'adozione.
Adesso vorrei dedicarmi all’artigianato puro, alla creatività, alla protezione del valore aggiunto dei maestri. Non lo so come farò, so che una volta iniziato, qualcosa scorrerà sul foglio bianco, che lentamente prenderà la via del colore. Credo nella qualità e nel bello del prodotto artigianale; però penso che non possa esservi qualità senza umanità.
Leggere mi aiuta moltissimo, adoro il misticismo leggero che pervade i nostri borghi.
Quel misticismo che fa amare del bello e della semplicità. Ho capito che è fondamentale essere fieri delle proprie origini, delle storie passate della mia famiglia.
Sono fiero della mia passione per la filosofia e il restauro e per tutto ciò che aiuti a restituire bellezza e dignità alle cose sepolte dall’oblio dell’uomo sotto la polvere del tempo.
Inizierò sistemando casa, il cortile, poi mi creerò un piccolo laboratorio dove inizierò a creare il mio mondo, lavorando perseguendo un obiettivo, che si avverte su una scala di valori non materiali nella quale ci si riconosce come parte della mia persona.
In questo laboratorio, si cercherà, nel limite delle possibilità, la ricerca della vita umana, la giustizia, la verità, la temperanza e il coraggio e si dovrà godere il bene supremo che ognuno di noi scoprirà.
Ospitare gli amici coltivando il piacere di un buon salame, di un piatto di tortellini al brodo fatti a mano, di un bollito ben cotto e ben fatto, vedere un film storico, dividere la passione per la buona politica, per la filosofia, l’arte, per il design. Stampare e pubblicare libri di amici, che hanno qualcosa di profondo da dire.


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