Il sogno era utopia, adesso è realtà.

Capita di essere contenti.
Contenti perchè ieri si sono svolte le primarie del PD.
Nella nostra circoscrizione chi come me, sosteneva Marino siamo stati in 59 alla lista nazionale e 64 a quella regionale.
Sono contento perchè grazie al nostro impegno, alla nostra coerenza, politica per la prima volta la sinistra a battuto la corrente democristiana. E quindi unendo i voti della mozione Bersani e della mozione Marino in teoria siamo maggioranza.
Sono contento perchè per la prima volta nella nostra circoscrizione anche grazie al nostro impegno la sinistra ha voci plurali.
Sono contento perchè pare che ha livello regionale Bersani ha vinto, quindi tante paure sono inesistenti. Quindi si spera più coesione e meno tensione.
Sono contento perchè siamo riuscoti a portare due cittadini rumeni Rom e due arabi a votare. Abbiamo rotto il ghiaccio. L'integrazione adesso è davvero realtà.
Adesso ci aspettiamo coerenza e onestà da chi ha pensato che non esistevamo.
E adesso? «Vogliamo un rinnovamento radicale del partito. Certo non farò mai una corrente, non voglio posti, non sono uomo da accordicchi; proporrò sei temi, e sosterrò chi ci sta. La nostra vittoria sarebbe dire basta con un partito di capibastone».
Una battaglia culturale, insomma, la battaglia dei diritti dei gay, della libertà di ricerca, delle staminali, della possibilità di adozione anche per donne single. Un Pd che non invecchia dibattendo della Binetti. Cita Le Monde, «hanno capito che siamo gli unici riformatori».
Cosi ha detto ieri sera Ignazio Marino. So che sarà coerente. E sono felice.
Si se non fosse per il Montello che ha perso, una gran bella domanica.

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