... scaricare sui più deboli il proprio malessere ...
Da oggi cambia leggermente la filosofia di questo blog, in quanto si arricchirà oltre che di foto, articoli e piccole recensioni anche di qualche appunto quasi quotidiano, questo per due motivi: 1) per alzare il livello culturale del blog; 2) per commentare qualche fattarello del giorno che avviene dalle nsotri parti.
Sul sito Latina 24 è postata una lista di proscrizione: Premetto, che anchio sono un firmatario di quella lettera al ministro, capisco l'odio, il rancore, la purezza della razza, ritengo anch'io che esiste un emergenza Italia, però partiamo da due fatti: 1) chi delinque deve andare in galera, italiani e Rom che siano, se la legge li rimette in libertà, e la legge fatta dai lesiglatori italiani, non si può essere favorevoli alla depenalizzazione del falso in bilancio e poi si chiedono leggi dure per i rom, e non per gli italiani. Se è legge deve essere uguale per tutti. Detto questo, se lo sfogo (vedi cio che scrivono su questo sito) serve per sfogare la propria amarezza per lo squallore di vita di questa città, di questa italia, per le mancanze di attenzione vs i cittadini onesti, la ritengo sbagliata, inoppurtana, ma giustificata da questo stato d'animo, se invece parliamo con risentimento di cattività intriseca nell'animo, allora mi preoccuppo e devo riportare i fatti.
Ad oggi risulta che le famiglie rom di Latina, italiane, rumene, slave siano contingue alla classe politica, non mi invento alcune persone ora in carcere addirittura rappresentanti di lista per candidati alla sezione di Campo Boario, per rivelarne il più grave, senza dimenticare i verbali compiacenti dei medici asl sulle pensioni di inavalidità, senza trascurare gli interessi economici.
Al Karama era una campo disabitato, della CGIL, (giusto o sbaglaito che sia), di proprietà della Regione Lazio, credo (?) in affidamento al comune, il nucleo originario era a via Tagliamento, poi è stato trasferito a Valle della Speranza, poi una notte sono stati invitati ad andare presso Al Karama, il tutto sotto la vigile attenzione dell'Assessorato ai Servizi Sociali, il quale hanno addirittura invitato le forze dell'ordine a chiudere un 'occhio. Si è scoperto con il tempo il vero motivo dello spostamento ad Al Karama, che non era la difficoltà di rapporti con i pregiudicati della Valle della Speranza. ma l'opportunità per il capo clan di fare affari, come si è scoperto ultimamente. Cari estensori, del pubblico lubridio, dove erano i funzionari dei servizi sociali, i vari assessori. E' facile prendersela, con chi si è preoccupato di farli vivere in una condizione dignitosa (per altro ricevendo solo guai, amarezze e disagi che non si augurano nenache al peggior nemico, con il solo vantaggio forse di dare qualche giornata di lavoro retribuita a qualche rom che vuole lavorare, perchè nel furore del vostro odio tutti siamo uguali, basta che la pensiamo allo stesso modo, però poi nella vita pratica c'è che anche tra i Rom chi vuole vivere dignitosamente lavorando nel rispetto della prorpia tradizione e abitudini, senza delinquere) ma quanti a Bainsizza, Montello, hanno preferito non vedere, usare il razzismo per poi formentare odio, che guarda caso si guardano bene di formentare vs le numerose presenze malavitose che hanno fianco la loro casa. Perchè non chiedete conto di quante volte l'anno è censito il campo dai vigili. A gennaio c'è stata un'emergenza, sono stai portati dei container, chi sa chi l'ha occupati? nessuno. Chi controlla? Nessuno. E cè la prendiamo con chi va a curare qualche malato, oppure con chi si preoccupa dei bambini. Li trattiamo da feccia umana, per poi scaricare la rabbia sulla feccia. Da sempre servi, e rimarremo servi. Questo è il dna della nostra città.
Ad oggi risulta che le famiglie rom di Latina, italiane, rumene, slave siano contingue alla classe politica, non mi invento alcune persone ora in carcere addirittura rappresentanti di lista per candidati alla sezione di Campo Boario, per rivelarne il più grave, senza dimenticare i verbali compiacenti dei medici asl sulle pensioni di inavalidità, senza trascurare gli interessi economici.
Al Karama era una campo disabitato, della CGIL, (giusto o sbaglaito che sia), di proprietà della Regione Lazio, credo (?) in affidamento al comune, il nucleo originario era a via Tagliamento, poi è stato trasferito a Valle della Speranza, poi una notte sono stati invitati ad andare presso Al Karama, il tutto sotto la vigile attenzione dell'Assessorato ai Servizi Sociali, il quale hanno addirittura invitato le forze dell'ordine a chiudere un 'occhio. Si è scoperto con il tempo il vero motivo dello spostamento ad Al Karama, che non era la difficoltà di rapporti con i pregiudicati della Valle della Speranza. ma l'opportunità per il capo clan di fare affari, come si è scoperto ultimamente. Cari estensori, del pubblico lubridio, dove erano i funzionari dei servizi sociali, i vari assessori. E' facile prendersela, con chi si è preoccupato di farli vivere in una condizione dignitosa (per altro ricevendo solo guai, amarezze e disagi che non si augurano nenache al peggior nemico, con il solo vantaggio forse di dare qualche giornata di lavoro retribuita a qualche rom che vuole lavorare, perchè nel furore del vostro odio tutti siamo uguali, basta che la pensiamo allo stesso modo, però poi nella vita pratica c'è che anche tra i Rom chi vuole vivere dignitosamente lavorando nel rispetto della prorpia tradizione e abitudini, senza delinquere) ma quanti a Bainsizza, Montello, hanno preferito non vedere, usare il razzismo per poi formentare odio, che guarda caso si guardano bene di formentare vs le numerose presenze malavitose che hanno fianco la loro casa. Perchè non chiedete conto di quante volte l'anno è censito il campo dai vigili. A gennaio c'è stata un'emergenza, sono stai portati dei container, chi sa chi l'ha occupati? nessuno. Chi controlla? Nessuno. E cè la prendiamo con chi va a curare qualche malato, oppure con chi si preoccupa dei bambini. Li trattiamo da feccia umana, per poi scaricare la rabbia sulla feccia. Da sempre servi, e rimarremo servi. Questo è il dna della nostra città.
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