Un sabato di emozioni

Il tempo era bello, poi è arrivata la nebbiolina, poi la pioggia, ma niente ci ha fermato. Stavolta eravamo soli, io e Giovanni.

Siamo partiti di buon ora da Latina, divagando tra le parole del buon Lillino De Bonis e le scorrevoli arterie delle migliare, dove i fossi sono ancora puliti e l’erba è verde, la prima sosta subito prima di Patrica, siamo al Caseificio Valle Amaseno. Francamente le più buone mozzarelle di bufala dell’agro pontino e della valle delle Amaseno, del privernate e del ceccanese.

Dopo averne comprate una quantità sufficiente per i nostri palati, non ci siamo negati il classico bocconcino freschissimo, che ci ha rinfrescato il nostro spirito e rafforzato il piacere del latte mattutino.

Frosinone, la attraversiamo di corsa, senza negarsi la sosta al mitico bar Cinque, dove un cappuccino, un caffè, un cannolo con la crema e gratta e vinci, perché sognare è troppo bello, per non credere che il futuro appartiene a chi crede nella bellezza dei propri sogni e quindi si deve per forza sognare.

Poi siamo ripartiti per Sora, dove ci aspettava Angelo, unamico che pensate quanto è piccolo il mondo, la mamma è di Borgo Montello, precisamente via del Fosseto.

Con Angelo saliamo a Campoli Appennino, nel salire a piedi per il paese, i ricordi vanno al sindaco, che era di Cisterna, precisamente di Borgo Flora, Angelo ci dice che è morto tre anni fa, noi ricordiamo la targa che insieme a Virgilio, Giovanni gli regalò. Cose di sei anni fa.

Passeggiamo nella via principale, tra sapori e storie, facce di amici di Angelo, come il pizzicarolo di Forca d'Acero che ti da un pezzettino di salsiccia al cinghiale, oppure come Alfio partito dalla Murgia per vendere i suoi formaggi. Antonio invece vende roba di pecora di li, di Campoli. E così via.

Scende lenta la pioggerellina, con i ragazzi della Pro Loco, che si preparano per il pomeriggio e la sera.

Alcuni romani chiamano: «a mà, so comprato er tartufo, nò d’ore mà, non poi capì, e dicce a pà che semo preso pure la salciccia».

Riscendiamo per la statale 509 e ci fermiamo da Sulpizio.

Noi il tartufo lo prendiamo da lui, è sicuramente il migliore e il più onesto. Certo quando entri lì, in quella piccola bottega dove c’è veramente di tutto, deve avere qualche spicciolo, perché il bianco c’è da 500 600, 1000 e 1500 euro al chilo.

Lui il, vecchio, ti tira fuori dal frigo la tovaglia, e ti non annusi, guardi, pesi e scegli. Ti guardi negli occhi, lui capisci chi sei e ti dice, per te questo va bene. Lui ti spiega, la pioggia, il tempo, il sole e perché quest’anno è cosi. Intanto ronzola sul cortile il cane, si avvicina ai pantaloni di velluto e annusa. Se poi sei di casa, ci scappa pure il vasetto di vetro e il riso, ma la devi guadagnare la fiducia.

Le bustine di carta si riempiono presto, prima di uscire ci offre una degustazione di sambuca al tartufo, sublime davvero, e un cioccolatino al tartufo. Cosi per dimostrare che la classe non è acqua.

Quando ripartiamo la pioggia diventa nebbiolina, il contrasto del verde, del rosso, delle castagne, delle vinacce si contralta negli occhi lungo la strada che ci porta alla Tana dei Briganti.

Li ci aspetta un tavolo quadrato tre sedie, un cammino acceso, un antipasto di bruschette, salumi e formaggi casarecci, dei ravioli eccellenti alla carne con scaglie di tartufo bianco. Una bottiglia di Schioppettino, noi, delle ottime scamorza affumicate di bufala con scaglie di tartufo, Angelo si gustato un filetto eccellente, poi Antonio bravo padrone di casa, ha portato delle straordinarie bruschette all’olio appena spremuto con grattatina di tartufo e della cicoria di campo freschissima. Quando abbiamo speso, il costo di una pizza e antipasto a Latina.

Cosi tanto per meditare.

Abbiamo chiuso la giornata con un amaro locale e una grande grandinata a Frosinone.

Ma non ci importava nulla, abbiamo oziato davvero.






Salcicce di tartufo















La tana del Brigante ad Alvito: ravioli di carne con scaglie di tartufo.

Commenti

Anonimo ha detto…
..ORA CHE DOVEVI PRENDERE LA PENNA...HAI RUBATO DUE FOTO SU INTERNET E LE HAI PUBBLICATE..CHE TRISTEZZA..O COME DICI TE...CHE DISASTRO...
Francesco Gatto ha detto…
sei proprio un viveur!