PRIVILEGE gregoriano e ricotta al ginepro.
Privilege è privilegiati, il privilegio di essere uomini o donne che con umiltà, si definiscono pertinenti. Privilege è un percorso che inizia oggi e che mi porterà non so dove ...
Intanto ringrazio mia mamma per la straordinaria pizza di ieri sera con prosciutto crudo e broccoli, un’emozione incredibile.
Non posso certo ringraziare i senatori del PDL firmatari dell’emendamento 1.707 in cui i tipi Gasparri, Bricolo, Quagliarello, Centaro, Berselli, Mezzatorta e Divina, zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori. essi propongono l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se - appunto - di "minore entità". Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino.
Capisco che ha pensar male è peccato, ma .... siccome che stanno riproponendo la legge sulle intercettazioni, riflettere sarebbe come minimo doveroso.
Ma ritorniamo ai nostri Privilege: domani si chiude a Campoli Appennino la fiera del Tartufo, oggi era una bellissima giornata, per andarci, però il ricordo ritorna al quel famoso venerdì 17 dicembre 2010, la storica nevicata, noi eravamo temerari da Nunzio Martelli, ha comprare abbacchi e formaggi, perché non c’è la facciamo ha vivere senza qualità, e Nunzio è ancora di quelli di vecchia data, la sua ricotta affumicata al ginepro (Medaglia d'oro alle olim
piadi dei formaggi Saint Vincent nov 2002 formaggi europei; 1° premio ANFOSC '98 formaggi novità; Premio Bio Caseus 1998 e 2007). Da siero di latte di pura pecora sopravvissana, al pascolo sugli Altipiani d'Abruzzo. Le ricotte dopo leggera salatura e rassodatura, sono affumicate per più notti al fumo di ginepro e mantengono una consistenza cremosa che consente di impiegarle in antipasti o primi piatti quali egregia alternativa al burro aromatizzato. Insomma provare per credere, poi siamo andati a mangiare a Scanno da Gregorio Rutolo, uno degli ultimi cultori del formaggio, il “pecorino Gregoriano” biologico da pasto dei Parchi d’Abruzzo”. Così durante il pranzo, Gregorio si siede e racconta: «Una felice combinazione tra il latte crudo delle nostre pecore e la tecnica di produzione detta “coagulazione lattica”, utilizzata più a Nord. Una lavorazione che richiede più tempo e pazienza, premiata da un grande risultato: il Gregoriano è un pecorino morbido, aromatico, dalle tipiche forme schiacciate e arrotondate sul bordo, a crosta bianca o verdastra, che acquista morbidezza con la stagionatura, fino a diventare quasi stracchinato.». E al palato l’accostamento con lo stracchino c’è tutto, anzi si avvicina un po’ al camembert francese.
Poi le vicissitudini del ritorno, quella è un’altra cosa. Ha proposito se volete il tartufo a un prezzo normale, andate durante la Fiera, perché siamo andati a novembre era in ottime quantità e bello, siamo tornati a Natale, poco e brutto e molto più caro.
Infine un grazie a Silvia d’Onghia, per il bellissimo articolo su Al Karama sul fatto Quotidiano in edicola Oggi.
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