Il purè le patate la mamma la memoria della nonna.
da papero giallo.net
Non so se i bambini del Duemila hanno lo stesso amore che avevamo noi per le patate, certamente ancora oggi io ho un debole e l'idea che sicuramente avremmo fatto anche un libro, che Paolo avrebbe fotografato le patate, che avremmo cucinato le ricette scritte da Annalisa e Stefania mi rendeva la prospettiva più invitante che mai perché i ricordi dell'infanzia sono la parte importante della nostra memoria e del nostro carattere.
Io ho avuto una mamma che cucinava bene e questo, già quando ero bambino, mi incuriosiva e affascinava.
Io mi ricordo quando da bambino aiutavo mia madre a fare il purè di patate.
Stavo vicino a lei e mentre pelava velocemente le patate appena lessate e bollenti, io non capivo come facesse senza scottarsi, ne prendevo anch'io una e provavo a pelarla soffiando sulle dita e sulla patata ma immancabilmente mi scottavo.
Adoravo le patate, ero ghiotto degli gnocchi di patate, godevo per le semplici patate lesse con l'olio e, naturalmente, andavo pazzo per le patate arrosto e per quelle fritte.
Nella grande casa del nonno c'era una cucina col camino, un grande tavolo e su un lato la cucina economica e lì, in quella stanza, si svolgeva la vita di tutta la famiglia anche perché nella brutta stagione era la sola stanza calda della casa.
E' lì in cucina che vedevo preparare il purè che accompagnava il cotechino servito in un grande piatto bianco. Quando potevo mi attardavo in cucina e pulivo il fondo della pentola.
Nella sala da pranzo la domenica il nonno tagliava a fette il cotechino ne prendeva una e un cucchiaio di purè e poi il piatto veniva fatto girare e toccava anche a me.
Per questo il purè mi ha sempre ricordato l'infanzia e quando sono andato a mangiare per la prima volta da Robuchon il suo famoso purè ho goduto molto ma ci ho messo un giorno a digerirlo tanto era il burro usato dal cuoco francese nella sua ricetta.
Ecco invece la ricetta perfetta, il purè di Annalisa Barbagli che troverete nel libro "Le patate dolci e salate".
Lessare un chilo di patate vecchie a polpa bianca in acqua salata inizialmente fredda. Quando sono ben cotte (fare la prova con la punta di un coltellino), pelarle e passarle allo schiacciapatate lasciandole cadere in una casseruola a fondo pesante. Mettere la casseruola sul fuoco moderato e far asciugare un po’ la purea mescolando di continuo con il cucchiaio di legno. Continuando a mescolare energicamente, unire circa 200 ml di latte caldo e mescolare ancora per incorporare aria e far acquistare leggerezza al purè. A questo punto, regolare il sale e unire circa 80 g di ottimo burro, freddo e a pezzetti, e mescolare ancora per un paio di minuti. Alla fine, battere il purè per un minuto con la frusta elettrica per ottenere una spuma soffice e candida.
;-) Se invece del purè si vuole ottenere una massa pesante e collosa, passare le patate al mixer o al frullatore anziché dallo schiacciapatate.
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