Ferragosto da Francesca
In un mondo dove la
dignità diventa un’optional, l’amicizia un esercizio su una trave da ginnaste, la bellezza
di essere amici, pensarla diversamente, accettarsi e vivere emozioni uniche e
rare.
Non se la prenda chi è
andata negli agriturismi, chi è andato al mare, chi nel ristorantino vicino
casa, tutti hanno cercato di offrirgli quello che per loro era il meglio, ma
credetemi nessuno ha potuto vivere quel brivido di piacere che ci ha
accompagnato per un lungo ferragosto.
Certo se, Francesca,
padrona di casa, stupenda e dolce, nella sua sensibilità di grande dama e
Angelo, Giovanni, Peppe e Massimo non sarebbero quel che sono, cioè persone
straordinarie, noi saremo stati dei semplici comuni mortali. Invece la vita ci
dona il piacere di essere ospiti in dimore signorili, tra gente per bene, di cui
l’altruismo è il valore portante della vita. Per questo ci possono regalare
gioie impensabili.
Pesce freschissimo di
altissima qualità, caviale, ostriche, calamari, alici fritte, triglie, salmone,
salami, prosciutti, formaggi, insalate di vario tipo, sufflè di cozze e
vongole, crostate di mirtilli e frutti di bosco, dalla Nosiola dell’Istituto
Enologico di San Michele all'Adige. Gioie pure, quantità illimitate, di spaghetti, Prosecco di
Valdobbiadene.
Questa è la meraviglia
di un pranzo luculliano, anche intelligente, perché rispettoso della qualità
del cibo, che è anche la qualità che deve essere in noi.








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